martedì 13 agosto 2013

Apophis, Il Distruttore

Stavamo seguendo un programma dedicato agli asteroidi su Discovery Channel, quando è apparso agli onori della trasmissione l'asteroide Apophis, "Il Distruttore". Il Distruttore è proprio la traduzione del nomignolo che uno dei soliti simpaticissimi scienziati ha pensato bene di pescare dalla mitologia egizia.
Non è solo per via del fatto che si tratta dell'asteroide che ha più possibilità di colpire la Terra, secondo gli attuali calcoli delle tre agenzie spaziali principali (naturalmente, tre calcoli diversi... della serie: abbiamo proprio una grande scienza qui sulla Terra) che ne parlo. E' che tutta una serie di profezie parlano del "Distruttore" come ti un corpo celeste che "prima o poi" approccerà la Terra, portandovi grande distruzione.
Ora: non si sa se lo scienziato che ha dato il nome all'asteroide si sia scaramanticamente ispirato agli antichi miti, o se queste profezie o presunte tali stiano semplicemente indicandoci il nome della minaccia che più di altre dovremmo temere.
Tant'è.
Qui ci sono due righe tratte da Wikipedia circa l'asteroide (nb: di solito non cito Wikipedia, la cui mediocrità - perlomeno nella versione in italiano - grida vendetta al cospetto dell'intelligenza. E' solo che altre fonti su internet non sai mai se sono addirittura peggiori, per cui una volta tanto andiamo sul sicuro).
In seguito le possibilità di impatto sono state ridotte anche per quel che concerne il futuro. Ma siccome tre volte l'anno ci vengono forniti calcoli diversi, dimostrando che in fondo non ne hanno la più pallida idea (o meglio non sono attrezzati per poter effettuare calcoli precisi a lungo termine), e siccome il responsabile di non so quale ente russo (citato nel prosieguo) sostiene che è meglio darsi da fare per scongiurare la minaccia, anche se le possibilità sono piccolissime, ci diamo appuntamento al 2029 prima, e al 2035-2036 poi, per ricominciare a respirare.

99942 Apophis (in italiano 99942 Apòfi, meglio noto in passato con la designazione provvisoria 2004 MN4) è un asteroide near-Earth che ha causato un breve periodo di allarme nel dicembre 2004, poiché le osservazioni iniziali indicavano una probabilità relativamente alta di collisione con la Terra nel 2029 (il 27 dicembre 2004 venne calcolata un'allarmante probabilità d'impatto di 1 su 37, ossia il 2,7%). Tuttavia osservazioni successive hanno permesso una determinazione dell'orbita più precisa, abbassando la probabilità di collisione, secondo una stima dell'ottobre 2009, a meno di 1 su 250.000 (0,0004%).
Si ritiene che il 13 aprile 2029 Apophis si troverà a una distanza così ravvicinata da raggiungere una magnitudine pari a 3,3, tanto da poter essere individuato a occhio nudo senza difficoltà. Questo incontro ravvicinato sarà visibile in una vasta zona che comprende Europa, Africa e Asia occidentale. Storicamente, non sono mai stati registrati altri incontri con oggetti di queste dimensioni e visibili a occhio nudo. Come conseguenza di questo passaggio ravvicinato, Apophis passerà dalla classe di asteroidi Aten a quella degli Apollo.
Apophis è rimasto a lungo al livello 1 della Scala Torino poiché aveva una probabilità di impatto molto bassa, ma non pari a zero, nel passaggio del 2036. L'incontro del 2029 altererà sostanzialmente l'orbita dell'oggetto, rendendo incerte ulteriori previsioni in assenza di maggiori dati. A tal proposito, Jon Giorgini del Jet Propulsion Laboratory ha dichiarato: «Se otteniamo misure radar nel 2013 (la prossima occasione favorevole), dovremmo poter predire la posizione di 2004 MN4 almeno fino al 2070».
Nel luglio 2005, l'ex astronauta Rusty Schweickart, in qualità di presidente della Fondazione B612, ha chiesto formalmente alla NASA di valutare la possibilità che l'orbita dell'asteroide dopo il 2029 possa trovarsi in risonanza orbitale con la Terra, il che aumenterebbe la probabilità di impatti futuri. Perché ciò avvenga, Apophis dovrebbe passare precisamente in una determinata (e ridottissima) regione di spazio durante il passaggio ravvicinato del 2029, un "buco della serratura gravitazionale" largo non più di 600 metri. Schweickart ha chiesto un'indagine sulla necessità di piazzare un transponder sull'asteroide, che permetterebbe di tracciare con maggior precisione la sua orbita definendone l'eventuale influenza dell'effetto Yarkovsky.
Nel febbraio 2007 Schweickart ha annunciato che la minaccia che Apophis colpisca la Terra il 13 aprile 2036, sta diventando così concreta che le Nazioni Unite saranno invitate ad assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale basata sul progetto innovativo di un «trattore gravitazionale» per deviare il corpo ed evitare il possibile impatto con il nostro pianeta.
Al 6 maggio 2008, dopo 2 osservazioni radar, 5 analisi Doppler e 731 osservazioni ottiche, la probabilità di un impatto nel 2029 è stimata allo 0,0022% (1 a 45 000). Nell'ottobre 2009 una nuova stima, basata su mesi di osservazioni condotte da astronomi dell'Università delle Hawaii, ha abbassato la probabilità allo 0,0004% (1 a 250 000).
Quando fu scoperto per la prima volta, all'oggetto venne assegnata la designazione provvisoria 2004 MN4 (a volte scritto anche 2004 MN4), e le notizie e gli articoli scientifici su di esso hanno inizialmente utilizzato tale nome. Il 24 giugno 2005, una volta determinata con sufficiente precisione la sua orbita, ha ricevuto la designazione permanente 99942; si trattava del primo oggetto numerato con possibilità di collisione con la Terra. L'assegnazione di un numero permanente lo ha abilitato a ricevere un nome e il 19 luglio 2005 è stato prontamente battezzato "Apophis", dal nome greco del dio dell'Antico Egitto Apòfi, detto "il Distruttore", Nemesi di Ra, che dimora nelle oscurità eterne del Duat, il mondo sotterraneo e tenta di distruggere il Sole nel suo ciclico passaggio notturno.
Anche se il richiamo alla divinità mitologica egizia può essere corretto, sembra che Tholen e Tucker (due dei co-scopritori dell'asteroide) siano dei fan della serie televisiva di fantascienza Stargate SG-1. Nelle prime stagioni del telefilm, l'antagonista principale era proprio un alieno che portava il nome del dio egizio Apophis e cercava ripetutamente di attaccare la Terra.
Apophis appartiene a un gruppo denominato "asteroidi Aten", pianetini la cui orbita ha un semiasse maggiore inferiore a un'unità astronomica. Apophis, in particolare, ruota attorno al Sole con un periodo orbitale pari a circa 323 giorni, e la sua orbita lo porta ad attraversare per due volte quella della Terra a ogni rivoluzione.
In base alla luminosità osservata, si era inizialmente stimato che il suo diametro fosse all'incirca 415 metri; una stima più precisa, basata sulle osservazioni spettroscopiche effettuate nel 2005 alle Isole Hawaii presso l'Infrared Telescope Facility della NASA da Binzel, Rivkin, Bus e Tokunaga, ha indicato un diametro di circa 320 m e una massa di 4,6×1010 kg. Ulteriori stime hanno ridotto la stima del diametro a circa 270 metri.
In base ai dati del febbraio 2005, si prevede che il 13 aprile 2029 l'asteroide passerà a circa 36.350 chilometri di distanza dalla superficie terrestre, una quota poco superiore a quella dei satelliti geostazionari, che è di 35.786 chilometri. La sua luminosità apparente sarà di magnitudine 3,3 circa, con una velocità angolare massima di 42° all'ora. Si ritiene che un passaggio così ravvicinato di un asteroide di questo tipo accada soltanto ogni 1.300 anni circa. Il massimo diametro angolare apparente sarà soltanto di due secondi d'arco, il che significa che apparirà puntiforme e indistinguibile da una stella per tutti i telescopi tranne quelli più grandi
Apophis fu scoperto il 19 giugno 2004 dal Kitt Peak National Observatory, in Arizona, da Roy A. Tucker, David James Tholen e Fabrizio Bernardi del progetto di ricerca asteroidi finanziato dalla NASA all'Università delle Hawaii. Questo gruppo osservò Apophis per due notti. Al nuovo oggetto, che naturalmente era ancora anonimo, venne assegnata la designazione provvisoria di 2004 MN4.
Il 18 dicembre l'oggetto fu riscoperto in Australia da Gordon Garradd dall'Osservatorio di Siding Spring, un altro impianto NASA che si occupa del rilevamento degli asteroidi near-Earth. Ulteriori osservazioni da più parti del globo nei giorni seguenti permisero al Minor Planet Center di confermare la correlazione con l'oggetto già scoperto a giugno.
A questo punto, la possibilità di un impatto per il 13 aprile 2029 furono calcolate dal sistema automatico SENTRY del programma NASA per lo studio degli oggetti near-Earth. NEODyS, un sistema automatico simile in uso all'Università di Pisa, in Italia, e all'Università di Valladolid, in Spagna, confermarono la possibilità di una collisione fornendo previsioni simili alle precedenti.
Nei giorni seguenti, ulteriori osservazioni permisero agli astronomi di restringere il cono di incertezza. Fu così che la probabilità di impatto salì fino a raggiungere un picco del 2,7% (1 su 37). Tenendo conto delle dimensioni dell'oggetto, ciò portava Apophis al livello quattro sui 10 previsti dalla Scala Torino e 1,10 sulla Scala Palermo, un'analoga scala più tecnica, usate dagli scienziati per classificare la pericolosità di un asteroide in rotta di collisione con la Terra. In entrambi i casi, questi sono i più alti valori mai raggiunti da qualunque oggetto che sia stato mai valutato su tali scale.
Il 27 dicembre sono state identificate alcune osservazioni pre-scoperta effettuate il 15 marzo 2004, il che ha consentito di calcolare un'orbita migliorata. Il passaggio del 2029 sarà in effetti molto più ravvicinato di quello ipotizzato nelle prime previsioni (quasi alla stessa distanza di un satellite geostazionario), ma l'incertezza dei calcoli è così piccola che il rischio di impatto per quella data è stato escluso. Il passaggio ravvicinato del 2036 presenta ancora un certo rischio. A gennaio 2006, la probabilità cumulata della scala Palermo è -1,39, mentre sulla scala Torino Apophis è al livello 1.
Il 30 dicembre 2009 il capo dell'agenzia spaziale russa Anatoly Perminov dichiara l'intenzione di convocare al più presto un vertice internazionale per valutare il varo di una missione allo scopo di distruggere l'asteroide. Secondo lui, nonostante la possibilità che il catastrofico evento accada sia bassa, gli effetti che essa avrebbe sarebbero talmente disastrosi da rendere necessario un intervento diretto per scongiurare anche quelle minime probabilità.

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