Da "Il Mattino dei Maghi", di Pawels e Bergier:
All'incirca un secolo fa, John Buchan, che ebbe in Inghilterra un importante ruolo politico, scriveva un romanzo che era al tempo stesso un messaggio destinato a pochi spiriti avvertiti. In quel romanzo, intitolato, non a caso, La Centrale di Energia, uno dei personaggi si spende in rivelazioni anzitutto sconcertanti, e inoltre, ciò che più ci interessa, perfettamente in linea coi temi trattati nei recenti interventi di apertura del blog.
"Voi vedete soltanto le creazioni delle persone di secondo ordine che hanno fretta di conquistare ricchezza e gloria. Il vero sapere, il sapere temibile, è ancora tenuto segreto. Ma credetemi, mio caro, esso esiste. (...) Le più grandi menti sono fuori dalla civiltà." "Poi citò altri esempi (...) questi esempi mi allarmarono. Erano di tipo diverso: una grande catastrofe, una improvvisa frattura fra due popoli, un malanno che distruggeva un raccolto (...), un'epidemia. (...) Se diceva la verità, quei flagelli non erano opera della natura o del caso, ma un'opera d'arte. Le intelligenze anonime di cui parlava, clandestinamente, rivelavano di tempo in tempo la loro forza attraverso qualche manifestazione catastrofica."
Se si pensa che Buchan scriveva queste righe intorno al 1910, e se si pensa agli sconvolgimenti del mondo dopo quell'epoca, ci si può domandare se una o più Centrali di Energia non siano in realtà entrate in azione.
Questa visione sembrerà romanzesca solo agli osservatori superficiali, cioè agli storici in preda alla vertigine della "spiegazione per mezzo dei fatti", che in definitiva è solo un modo di scegliere tra i fatti.
Noi abbiamo un'idea scolastica delle società segrete. Guardiamo i fatti singolari in modo banale. Per capire il mondo futuro, dovremmo approfondire, rinfrescare, rinvigorire il concetto di società segreta con uno studio più profondo del passato e con la scoperta di un punto di vista da cui fosse visibile il movimento della storia in cui siamo impegnati. E' possibile che la società segreta, sia la forma futura di governo del mondo. Osservate rapidamente l'evoluzione delle cose. I monarchi pretendevano che l'origine del potere fosse soprannaturale. I re, i signori (...) si ingegnano a stupire coi loro vestiti (...) fanno di tutto per essere molto visibili. Ostentano il più gran fasto possibile. Dalla Rivoluzione in poi, il potere si rifà a teorie astratte e il vero governo si occulta. I responsabili si dan da fare per passare per "persone come gli altri" e nello stesso tempo stabiliscono delle distanze. Sul piano delle persone, come sul piano dei fatti, diventa difficile definire con esattezza il governo. (...) Entra in azione una vera criptocrazia. Il mondo camuffa i suoi capi, come quegli insetti che assomigliano a rami, a foglie...
Fine della citazione.
A leggere determinati testi, anche in chi come noi li propone giusto per stimolare il dibattito, per metterli agli atti, sorge potente un'ondata di scetticismo. Il punto, però, è quello di inquadrare in una corretta analisi l'impeto delle sottolineature che ci vengono proposte. Una serie di "club", "associazioni" e "commissioni" più o meno esclusive nati per ragionare di politica, paiono avere più capacità di indirizzo rispetto ai governi nazionali. Un recente testo proposto da Giorgio Galli e dal nipote di Rumor presidente del consiglio, nonché figlio di Rumor il diplomatico Vaticano, documenti alla mano descrive come il progetto di un'Unione Europea, con un mercato unico successivamente allargato agli Stati Uniti (tra l'altro i negoziati internazionali di questi giorni vertono proprio sull'inaugurazione di un mercato allargato euro-americano), ha trovato la sua architettura negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Come se le grande Istituzioni internazionali perseguissero piani a lunga scadenza decisi altrove sulla base di ragionamenti - spiegano Rumor e Galli - di natura mitologica: si vuole un unico Stato Mondiale per rifarsi all'architettura vigente sul pianeta prima delle catastrofi naturali che hanno costretto l'umanità a ripartire da zero. Una nuova Atlantide.
Questo, in sostanza, è ciò che emerge dal libro di Giorgio Galli, Paolo Rumor e Loris Bagnara.
Intendiamoci: l'esistenza di un unico Stato Mondiale non è di per sé un qualcosa di negativo. Anzi. Significherebbe traghettare l'umanità verso una dimensione di unità e di collaborazione, in luogo del "tutti contro tutti" che anima oggi la politica internazionale. Ma quello che è curioso e significativo è prendere atto di come questi grandi personaggi si muovano prendendo spunto da documenti che, veri o no, asseriscono l'esistenza di civiltà antiche i cui fasti si intende riproporre.
Fine della citazione.
A leggere determinati testi, anche in chi come noi li propone giusto per stimolare il dibattito, per metterli agli atti, sorge potente un'ondata di scetticismo. Il punto, però, è quello di inquadrare in una corretta analisi l'impeto delle sottolineature che ci vengono proposte. Una serie di "club", "associazioni" e "commissioni" più o meno esclusive nati per ragionare di politica, paiono avere più capacità di indirizzo rispetto ai governi nazionali. Un recente testo proposto da Giorgio Galli e dal nipote di Rumor presidente del consiglio, nonché figlio di Rumor il diplomatico Vaticano, documenti alla mano descrive come il progetto di un'Unione Europea, con un mercato unico successivamente allargato agli Stati Uniti (tra l'altro i negoziati internazionali di questi giorni vertono proprio sull'inaugurazione di un mercato allargato euro-americano), ha trovato la sua architettura negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Come se le grande Istituzioni internazionali perseguissero piani a lunga scadenza decisi altrove sulla base di ragionamenti - spiegano Rumor e Galli - di natura mitologica: si vuole un unico Stato Mondiale per rifarsi all'architettura vigente sul pianeta prima delle catastrofi naturali che hanno costretto l'umanità a ripartire da zero. Una nuova Atlantide.
Questo, in sostanza, è ciò che emerge dal libro di Giorgio Galli, Paolo Rumor e Loris Bagnara.
Intendiamoci: l'esistenza di un unico Stato Mondiale non è di per sé un qualcosa di negativo. Anzi. Significherebbe traghettare l'umanità verso una dimensione di unità e di collaborazione, in luogo del "tutti contro tutti" che anima oggi la politica internazionale. Ma quello che è curioso e significativo è prendere atto di come questi grandi personaggi si muovano prendendo spunto da documenti che, veri o no, asseriscono l'esistenza di civiltà antiche i cui fasti si intende riproporre.
Il progetto di un'Unione Europea e di un mercato allargato agli USA, viene tratteggiato anche nell'opera "L'Eredità Messianica" di Henry Lincoln, Richard Leigh e Michael Baigent. Un testo che seguiva quello del 1982 dedicato al medesimo argomento. In questi testi - e si era ancora in piena contrapposizione Est/Ovest! - già veniva postulato il futuro della politica internazionale. Il disegno di questa società più o meno segreta (il Priorato di Sion), formata da politici, intellettuali e religiosi europei e americani, a proposito della creazione di un'Unione Europea che si sarebbe via via allargata economicamente agli USA, veniva descritto nei minimi particolari. E anche qui collegato a tutta una serie di riferimenti mitologici.
Si comprende lo scetticismo iniziale che potrebbe insorgere di fronte alla menzione di nomi altisonanti come il Priorato di Sion, che hanno fatto (non a caso, secondo chi scrive) la fortuna letteraria di scrittori di dubbio valore, ma i documenti, le date e le pubblicazioni non mentono. Non possono mentire. Se il nipote di un presidente del Consiglio scrive un libro in cui dice che lo zio e il padre hanno partecipato alla costruzione di un'Europa Unita a partire da determinati presupposti mitologici, se trent'anni fa in un testo di indagine su un'associazione più o meno segreta, viene riportato che tale associazione lavorava per il presente che attualmente conosciamo, così come lo conosciamo, non possiamo ignorare i fatti. Esistono dunque "Centrali di Energia" (o di potere) che pianificano il futuro della nostra storia a partire da informazioni che si ritiene di detenere circa il passato lontano dell'umanità?
Ecco ad esempio cosa si scriveva sulla rivista edita dal Priorato di Sion nell'anno 1959. La rivista era denominata CIRCUIT. Abbondante spazio veniva dedicato a esoterismo, mitologia e questioni di cavalleria. A riprenderla in mano adesso, vi si trovano articoli del Gran Maestro Pierre Plantard, che talora firma con il proprio nome, talora con lo pseudonimo di Chyren. Nei testi troviamo affermazioni di questo tenore: «Tutto è in forma simbolica. Chi sa inteipretare il significato nascosto capirà. L'umanità ha sempre fretta, preferisce sempre che le soluzioni vengano regalate...», «Il luogo che sembra più solido è forse il più instabile. Abbiamo la tendenza a dimenticare che viviamo sopra un vulcano, al centro di forze di grande potenza...», «Tutto si compie in accordo con cicli ben determinati. Un "Nautonier" guida l'arca [arche] nel diluvio».
Insomma: vulcani, diluvi, simbologie, segreti...
Nonostante un'attenzione specifica per la Francia, Plantard, scrivendo in un altro articolo di Circuit, sottolinea di nuovo un tema già annunciato da una rivista di nome Vaincre, edita ai tempi della guerra, sulla quale scrivevano personaggi che andranno a costituire il nerbo delle società di studio esoterico della Francia degli anni successivi: "La creazione di una Confederazione di Terre diventa una Confederazione di Stati: gli Stati Uniti dell'Eurafrica, che rappresentano per l'economia una comunità di scambio per Africa ed Europa basata su un mercato comune, e la circolazione della ricchezza al servizio del benessere di tutti, perché questo è l'unico stabile fondamento sul quale si possa costruire la pace."
Nei disegni di queste organizzazioni, non v'è solo, dunque, un'Unione Europea con un mercato che si sta allargando all'America e che abbraccerrà pian piano l'Est Europa e il nordAfrica. Nel futuro avremo un unico grande Stato Mondiale. Ripetiamo che la cosa non ci sembra affatto malvagia o poggiare su presupposti negativi: un unico Stato significa... o dovrebbe significare... pace, uguaglianza, stabilità. La possibilità inoltre di mettere insieme risorse e cervelli e proiettarsi verso lo spazio e verso l'universo come un unico Pianeta e non come tanti piccoli staterelli impotenti...
Si comprende lo scetticismo iniziale che potrebbe insorgere di fronte alla menzione di nomi altisonanti come il Priorato di Sion, che hanno fatto (non a caso, secondo chi scrive) la fortuna letteraria di scrittori di dubbio valore, ma i documenti, le date e le pubblicazioni non mentono. Non possono mentire. Se il nipote di un presidente del Consiglio scrive un libro in cui dice che lo zio e il padre hanno partecipato alla costruzione di un'Europa Unita a partire da determinati presupposti mitologici, se trent'anni fa in un testo di indagine su un'associazione più o meno segreta, viene riportato che tale associazione lavorava per il presente che attualmente conosciamo, così come lo conosciamo, non possiamo ignorare i fatti. Esistono dunque "Centrali di Energia" (o di potere) che pianificano il futuro della nostra storia a partire da informazioni che si ritiene di detenere circa il passato lontano dell'umanità?
Ecco ad esempio cosa si scriveva sulla rivista edita dal Priorato di Sion nell'anno 1959. La rivista era denominata CIRCUIT. Abbondante spazio veniva dedicato a esoterismo, mitologia e questioni di cavalleria. A riprenderla in mano adesso, vi si trovano articoli del Gran Maestro Pierre Plantard, che talora firma con il proprio nome, talora con lo pseudonimo di Chyren. Nei testi troviamo affermazioni di questo tenore: «Tutto è in forma simbolica. Chi sa inteipretare il significato nascosto capirà. L'umanità ha sempre fretta, preferisce sempre che le soluzioni vengano regalate...», «Il luogo che sembra più solido è forse il più instabile. Abbiamo la tendenza a dimenticare che viviamo sopra un vulcano, al centro di forze di grande potenza...», «Tutto si compie in accordo con cicli ben determinati. Un "Nautonier" guida l'arca [arche] nel diluvio».
Insomma: vulcani, diluvi, simbologie, segreti...
Nonostante un'attenzione specifica per la Francia, Plantard, scrivendo in un altro articolo di Circuit, sottolinea di nuovo un tema già annunciato da una rivista di nome Vaincre, edita ai tempi della guerra, sulla quale scrivevano personaggi che andranno a costituire il nerbo delle società di studio esoterico della Francia degli anni successivi: "La creazione di una Confederazione di Terre diventa una Confederazione di Stati: gli Stati Uniti dell'Eurafrica, che rappresentano per l'economia una comunità di scambio per Africa ed Europa basata su un mercato comune, e la circolazione della ricchezza al servizio del benessere di tutti, perché questo è l'unico stabile fondamento sul quale si possa costruire la pace."
In questo senso, il
Priorato e altre analoghe organizzazioni, non sono semplici società segrete che complottano e cospirano dietro le
quinte: sonno semmai i custodi di una Tradizione superiore che molte
persone sono liete d'abbracciare. L'adozione dell'ideale della cavalleria, ne fa
l'incarnazione di un codice di condotta teso a stabilire un collegamento tra
umano e divino.
La
dottrina della cavalleria promulgata dal Priorato di Sion è davvero archetipa.
Non è confinata al mondo cavalieresco dell'Europa cristiana medievale. Si può
ritrovare in istituzioni diverse come la nobiltà dell'antica Sparta, il Ramo
Rosso dell'Ulster precristiano, le caste guerriere di tribù come i Sioux e i
Cheyenne d'America, i samurai in Giappone, e i Sicari o Zeloti dei tempi di Gesù.
Tutte queste istituzioni erano rette e governate da un codice che non era
semplicemente etico o morale, ma cosmologico; un codice inteso a portare
l'attività umana in armonia con l'ordine del cosmo. Nei disegni di queste organizzazioni, non v'è solo, dunque, un'Unione Europea con un mercato che si sta allargando all'America e che abbraccerrà pian piano l'Est Europa e il nordAfrica. Nel futuro avremo un unico grande Stato Mondiale. Ripetiamo che la cosa non ci sembra affatto malvagia o poggiare su presupposti negativi: un unico Stato significa... o dovrebbe significare... pace, uguaglianza, stabilità. La possibilità inoltre di mettere insieme risorse e cervelli e proiettarsi verso lo spazio e verso l'universo come un unico Pianeta e non come tanti piccoli staterelli impotenti...
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