venerdì 9 agosto 2013

I Nove Ignoti

La Tradizione dei Nove Ignoti risale all'imperatore Asoka, il quale regnò sulle Indie dal 273 a.C. Pieno di ambizione, si lanciò alla conquista dei territori circostanti: in una di queste battaglie, l'esercito nemico arrivò a perdere 100.000 uomini. La vista di tale carneficina, prostrò profondamente l'imperatore. Rinunciò così alla guerra di espansione, annunciando che la vera conquista non è territoriale, bensì far breccia nel cuore degli uomini.
Convertitosi al buddismo, rispettava tuttavia le altre fedi religiose; bandì i sacrifici animali, si fece vegetariano. Ma la sua ossessione rimaneva la guerra, o meglio, come impedirne di nuove, come impedire la violenza. Ebbe la pensata di cercare la maniera di bandire l'uso dell'intelligenza al servizio della distruzione. Sotto il suo regno, la scienza della natura, passata e futura, divenne segreta. Ricerche, che vanno dalla struttura della materia alle tecniche della psicologia collettiva, saranno tenute nascoste, per ben ventidue secoli, dietro il volto mistico di un popolo che il mondo crede tutto occupato nell'estasi e nel soprannaturale. Asoka fonda la società segreta che nel libro di Pawels e Bergier "Il Mattino dei Maghi" viene addirittura definita la più potente della Terra: quella dei Nove Ignoti.
Si è scritto nel corso degli ultimi decenni che anche i grandi responsabili del destino moderno dell'India, e scienziati come Bose e Ram, abbiano creduto o credano tuttora nell'esistenza dei Nove Ignoti, al punto da dichiarare di aver ricevuto messaggi da questi misteriosi interlocutori. La fantasia intravvede la potenza dei segreti che possono detenere nove uomini che beneficiano direttamente delle esperienze, degli studi, dei documenti accumulati durante più di venti secoli. Quali sono i fini di questi uomini? Ebbene: non lasciare cadere nelle mani dei profani i mezzi di distruzione e invenzioni tecnologiche benefiche per l'umanità.
Questi uomini si rinnoverebbero per cooptazione allo scopo di conservare i segreti tecnici venuti dal lontano passato (non so perché, fulmineamente, alla maniera di Jung, m'è venuta alla mente la storia di Maiorana e alcuni aneddoti che sono stati raccontati circa la sua strana scomparsa).
Le manifestazioni esterne dei Nove Ignoti sono rare. Una di esse si ricollega al prodigioso destino di uno degli uomini più misteriosi d'Occidente: il papa Silvestro II, conosciuto anche sotto il nome di Gerbert D'Aurillac. Egli avrebbe soggiornato in Spagna, e un misterioso viaggio l'avrebbe condotto nelle Indie, dove avrebbe appreso diverse nozioni che sconvolsero le persone a lui vicine.
Si narra ad esempio che nel suo palazzo possedesse una testa di bronzo che rispondeva con un o con un no agli interrogativi che le venivano poste sulla politica e la cristianità. Una specie di macchina che funzionava con un procedimento binario, insomma. Questa testa fu distrutta dopo la sua morte, e i segreti rivelati tenuti al riparo da orecchie indiscrete. Sì: il vostro scetticismo è in parte il nostro, se non che troviamo che bisognerebbe avere più rispetto delle epoche passate. Diversi miti non presi sul serio si sono poi rivelati "veri" dopo adeguate ricerche archeologiche, storiografiche, mitologiche. Gli antichi, checché se ne dica, avevano troppo rispetto per la verità e per la dimensione religiosa della vita, per mettersi lì e inventare storie di sana pianta. Uccidevano per la religione: non era qualcosa di leggero consentire a qualcuno o consentire a sé stessi di inventarsi storielle che poi andavano a costituire l'ossatura portante di un credo millenario. La mitologia e la religione in cui spesso ci imbattiamo, non sono altro che il tentativo di descrivere con il linguaggio disponibile (un linguaggio, anzitutto, pretecnologico) avvenimenti che l'umanità ha realmente vissuto.
Papa Silvestro II fu accusato di intesa col Maligno per aver costruito lui stesso la macchina. Altri europei sono entrati in contatto con questi misteriosi Nove Ignoti? A quanto ne sappiamo, lo scrittore francese Jacolliot, nel XIX secolo, ne scrisse in una sua opera. Oltre che scrittore, Jacolliot era soprattutto console di Francia a Calcutta. Egli scrisse un'opera di notevole anticipazione (anticipazione alla maniera di Jules Verne, vogliamo dire). Ha inoltre lasciato parecchie opere dedicate ai grandi segreti dell'umanità. I suoi lavori sono stati saccheggiati da taumaturghi, occultisti, studiosi d'ogni risma; dimenticato in Francia, ebbe fortuna in Russia.
Jacolliot è esplicito: la società dei Nove Ignoti è una realtà. E, ciò che più sconcerta, egli cita nel 1860 informazioni del tutto sconosciute e imponderabili per l'epoca in cui ha vissuto: la liberazione dell'energia, la sterilizzazione per opera di radiazioni, la guerra psicologica. Ma non solo.
La prima divulgazione della storia dei Nove Ignoti avvenne nel 1927 con la pubblicazione di un libro messo insieme da Talbot Mundy, membro della polizia inglese in India. Il suo libro è a metà tra un'inchiesta e il romanzo. I Nove Ignoti, secondo lui, si servirebbero di un linguaggio sintetico. Ciascuno di essi sarebbe in possesso di un libro contenente nei dettagli una serie di scoperte e di teorie scientifiche.
Il primo di questi libri sarebbe dedicato alla guerra psicologica - dunque al controllo del pensiero delle folle. Il secondo libro sarebbe dedicato alla fisiologia. Il terzo studierebbe la microbiologia, e in particolare i colloidi di protezione. Il quarto tratterebbe la trasmutazione dei metalli. Secondo una leggenda, nei periodi di carestia i templi e le organizzazioni religiose di soccorso, riceverebbero da fonte segreta enormi quantità di oro finissimo. Il quinto conterrebbe approfondimenti su tutti i mezzi di comunicazione, terrestri ed extraterrestri. Il sesto conterrebbe i segreti della gravitazione. Il settimo sarebbe la più vasta cosmogonia concepita dall'umanità. L'ottavo tratterebbe della luce. Il nono tratterebbe della sociologia, dando strumenti interpretativi sul tramonto e la nascita delle società.
Alla leggenda dei Nove Ignoti si collega anche il tema delle acque sacre del Gange. Capita che pellegrini affetti da gravi malattie, vi si purifichino guarendo. Alcune spiegazioni scientifiche abbozzate, imputano certe guarigioni "miracolose" alla presenza di "batteriofagi" nelle acque del fiume. Bene: la domanda da porsi, però, è come mai questi batteriofagi non si formino anche nelle acque degli altri fiumi della Terra. Secondo Jacolliot bisogna invece guardare alla sterilizzazione delle acque ad opera delle radiazioni; radiazioni che provengono da un tempio segreto (o più templi) presenti sotto le acque del fiume.
I Nove Ignoti rappresentano questa dimensione di scienza a disposizione di fini positivi. Scienza serena, scienza con coscienza. Torna nuovamente il tema delle società segrete come società di studio che tengono le proprie scoperte al riparo di quello che taluni definiscono apparato militare industriale: apparato che non esiste solamente oggi negli Stati Uniti d'America, ma che doveva avere epigoni in chiave maggiore o minore in ogni epoca storica. Ciò che si voleva evitare, e che ad esempio ha tormentato gli scienziati che portarono a galla le conoscenze sull'atomo, è che l'umanità si distruggesse da sola. Era un problema che doveva attanagliare soprattutto quanti sarebbero potuti provenire da un passato in cui conobbero sulla propria pelle il disastro, o che ne avevano sentito parlare, dandogli il peso che merita, nelle leggende e nei miti che compongono la maggior parte delle culture antiche giunte sino a noi.
Riemerge poi il tema, legato alle gesta dell'imperatore Asoka, di come mai a un certo punto nella storia potrebbero essere nate determinate società segrete. L'imperatore Asoka ad esempio era convinto che determinati segreti scientifici, potenzialmente distruttivi, dovessero essere patrimonio di un nugolo scelto di uomini savi. Può essere questa una decisione presa da altri in altre epoche storiche, ad altre latitudini? Possono essere talune società segrete attualmente sulla bocca di molti o di nessuno, eredi di scelte analoghe che affondano le radici in un passato lontano? Esistono dei segreti che pochi uomini si passano gli uni con gli altri da millenni, come ad esempio sostiene il rituale massonico (nonostante vi si sostenga che i segreti siano andati perduti)? Questi segreti hanno a che vedere con l'eredità di conoscenze trasmesseci da antiche civiltà o da civiltà che hanno visitato il nostro pianeta in passato?

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