Forse un giorno gli ultimi segreti delle particelle elementari ci saranno rivelati dal comportamento profondo del cervello, perché esso è il risultato e la conclusione delle reazioni più complesse nella nostra regione dell'universo, e indubbiamente contiene in sé le leggi più intime di questa regione.
Noi siamo ad un momento in cui la storia trattiene il respiro, in cui il presente si stacca dal passato come l'iceberg spezza ciò che lo univa alle coste di ghiaccio e se ne va sull'oceano senza limiti.
Fin qui, nella storia, molti illustri osservatori e studiosi sono convinti che numerosi gruppi iniziatici, alcune società segrete, gruppi ristretti di persone tecnicamente preparate su materie non alla portata dell'uomo comune, si siano trasmesse di generazione in generazione segreti decisivi circa il passato e il futuro dell'uomo.
Noi non sappiamo con certezza se ciò sia vero: ci sembra però plausibile e sensato quanto è stato portato alla luce in opere e studi sempre più numerosi.
Queste società iniziatiche, del resto, non possono che formarsi naturalmente in epoche in cui gruppi ristretti di uomini pervengono a uno stato di coscienza e conoscenza elevata e cercano altri uomini in grado di capirli con cui comunicare, con cui un dialogo sia possibile. E' il caso di un Newton, tanto per dire, scienziato e alchimista, che al suo tempo poteva essere compreso da poche decine di uomini a dir tanto in tutto il mondo abitato e conosciuto.
Per queste società iniziatiche come i Rosa Croce non c'era altro studio che lo studio della natura. Lo studio del Liber Mundi. La gente si immagina che facessero chissà che, in questi gruppi ristretti e occulti. Ma erano gruppi di ricerca, di studio, di approfondimento dei misteri del mondo e della realtà. L'alchimista è l'antico scienziato. Se profonde conoscenze sulla materia e sull'energia, sulle leggi che reggono l'universo, sono state elaborate da civiltà oggi scomparse, e se frammenti di quelle conoscenze sono stati conservati nel corso del tempo, hanno potuto esserlo solo per opera di intelletti superiori e in un linguaggio necessariamente incomprensibile per l'uomo comune. Obbligati ad una specie di clandestinità, questi uomini non possono stabilire contatti soddisfacenti che con i loro simili. Infine va da sé che tali intelletti, cercano di passare inosservati semplicemente per non essere ostacolati da organizzazioni quali la vecchia Inquisizione, oppure per non essere obbligati a prestare la propria opera a padroni politici a cui non vogliono concedere il favore delle proprie eventuali scoperte radicali.
Ecco che in origine queste società segrete, non potevano che essere una sorta di consorzio scientifico volto alla ricerca: una ricerca che è essa stessa un'esperienza religiosa. Va intesa in questo senso l'affermazione reiterata dei Rosa-Croce e degli alchimisti, secondo cui il fine della scienza delle trasmutazioni è la trasmutazione dello spirito stesso. "Il linguaggio spirituale", si trova scritto a pagina 74 dell'opera "Il Mattino dei Maghi" di Pawels e Bergier, "non è un balbettio che precede il linguaggio scientifico, ma piuttosto il risultato di questo."
Bisogna guardare le cose antiche con occhi nuovi: aiuta a comprendere il futuro.
I grandi atomisti come Wolgang Pauli, durante la propria ricerca si ritrovavano a scoprire lo spirito: "Di fronte alla divisione delle attività dell'intelletto umano in campi distinti, rigidamente mantenuta dal secolo XVII in poi, io immagino un fine che sarebbe il dominio dei contrari, una sintesi che abbraccia l'intelligenza razionale e l'esperienza mistica dell'unità." (Wolfgang Pauli)
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